Ogni anno, quando arriva novembre, in molte città italiane compaiono manifesti, eventi e giornate dedicate alla salute maschile. Non è un caso: novembre è il mese della prevenzione maschile, un’occasione per fermarsi e riflettere sul proprio benessere. A livello internazionale, questa iniziativa è conosciuta come Movember e si riconosce dal simbolo dei baffi. In Italia è sostenuta da ospedali, ASL, associazioni come la Fondazione Umberto Veronesi e la Società Italiana di Urologia, che organizzano campagne di sensibilizzazione e screening gratuiti.
Per gli uomini over 50, questo mese ha un significato particolare: è il momento ideale per affrontare con consapevolezza temi che spesso vengono rimandati o vissuti con imbarazzo, dalla visita urologica ai controlli sul cuore e sugli ormoni.
Perché novembre è dedicato alla prevenzione maschile
Il Movember nasce in Australia nei primi anni 2000: un gruppo di amici decide di farsi crescere i baffi per attirare l’attenzione sulla salute maschile, in particolare su tumore della prostata e dei testicoli. Da lì, il movimento si è diffuso in tutto il mondo, compresa l’Italia, diventando un vero simbolo culturale.
Nel nostro Paese, novembre è oggi un mese ricco di iniziative: ospedali e centri di prevenzione organizzano visite gratuite, conferenze e attività divulgative. Città come Milano, Roma, Bologna e Torino ospitano ogni anno campagne di screening che invitano gli uomini a fare un check-up completo. L’obiettivo è chiaro: abbattere i tabù, parlare apertamente di salute maschile e promuovere la prevenzione come abitudine di vita.

La salute urologica al centro
Il mese della prevenzione urologica maschile novembre mette la prostata al primo posto, perché è una delle aree più delicate della salute maschile. Dopo i 50 anni è frequente dover fare i conti con disturbi come la prostata ingrossata, che può causare sintomi fastidiosi nella vita quotidiana. Allo stesso modo, anche la disfunzione erettile è un tema ricorrente, che spesso non viene discusso apertamente ma che ha un forte impatto sulla qualità della vita.
Ecco perché il primo passo da fare è prenotare una visita urologica. Non serve aspettare la comparsa di sintomi: la visita è uno strumento di prevenzione, non solo di diagnosi. A novembre, molti ospedali e ASL offrono consulti gratuiti o agevolati proprio per incentivare gli uomini a fare questo controllo.
Non solo prostata: altri temi di prevenzione
La prevenzione maschile non si ferma alla prostata. Novembre è anche l’occasione giusta per occuparsi di ormoni, cuore e stili di vita.
- Equilibrio ormonale – Dopo i 50, i livelli di testosterone possono diminuire. Fare un esame testosterone permette di valutare se ci sono squilibri che incidono su energia, umore e sessualità.
- Cuore e circolazione – Le malattie cardiovascolari restano una delle principali cause di mortalità maschile. Non è mai troppo tardi per imparare come prevenire un infarto con uno stile di vita sano, controlli periodici e attenzione ai fattori di rischio come colesterolo e pressione.
- Benessere generale – Alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e riduzione dello stress sono pilastri della prevenzione. Novembre è un ottimo mese per rivedere le proprie abitudini e adottarne di nuove.
Con il mese della prevenzione maschile, il messaggio è chiaro: prendersi cura di sé non significa soltanto fare un esame, ma abbracciare un approccio completo al proprio benessere.

Il valore della comunicazione
In Italia molti uomini faticano ancora a parlare apertamente con il proprio medico di temi intimi come la prostata o la vita sessuale. Questo silenzio porta spesso a rimandare i controlli o a sottovalutare i sintomi.
Il mese di novembre diventa quindi anche un’occasione per promuovere la comunicazione medico paziente. Aprirsi al dialogo significa superare imbarazzi e fraintendimenti, ricevere consigli personalizzati e affrontare la prevenzione con più consapevolezza. Un buon rapporto con il medico di fiducia è il primo passo per sentirsi più sicuri e non vivere i controlli come un peso.
Cosa fare concretamente a novembre
Partecipare al mese della prevenzione maschile non significa solo informarsi, ma agire. Ecco alcune azioni concrete:
- Partecipare a screening gratuiti – Molti ospedali e ASL offrono visite urologiche, analisi del PSA o controlli cardiologici senza costi.
- Prenotare la visita annuale – Una visita urologica dopo i 50 anni dovrebbe diventare un appuntamento regolare, indipendentemente dalla presenza di sintomi.
- Fare esami di base – Controllare pressione, colesterolo, glicemia e ormoni come il testosterone.
- Adottare nuove abitudini – Piccoli cambiamenti nello stile di vita, dall’alimentazione all’attività fisica, hanno un grande impatto sulla prevenzione.
- Coinvolgere altri uomini – Novembre può diventare l’occasione per parlarne con amici, fratelli o colleghi, normalizzando il tema e abbattendo i tabù.

Novembre come punto di partenza
Il novembre mese prevenzione maschile non deve essere visto come un evento isolato, ma come un promemoria annuale per ricordarsi di agire. Fare prevenzione non significa solo evitare malattie, ma vivere meglio, con più energia e serenità.
Per gli uomini italiani over 50, è l’opportunità di guardare avanti con responsabilità, affrontando i controlli senza paura e con la consapevolezza che prendersi cura della propria salute è un gesto di forza. Novembre può essere l’inizio di un percorso di prevenzione continua che dura tutto l’anno.



